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Servizi e Trattamenti Dott.ssa Francesca Visalli

Veterinaria Visalli Francesca Cane

Medicina Olistica

Numerose possibilità con trattamenti e servizi dedicati

La medicina olistica è orientata al paziente e non alla malattia, alla causa che ne è l’origine e non al sintomo, al sistema e non allorgano e al ripristino della funzione stimolando il naturale processo di auto-guarigione del corpo. 

Il suo obiettivo non è curare un singolo organo o tessuto, ma ristabilire uno stato di equilibrio e benessere del soggetto nella sua totalità, prevenirne le patologie, conservarne e migliorarne lo stato di salute.

Non si contrappone alla medicina tradizionale, puramente analitica, non ne esclude le terapie farmacologiche necessarie ma, privilegiando un approccio di sintesi, attinge ai rimedi delle medicine complementari.

Agopuntura

Una pratica efficace e benefica

Quando nasce e da dove proviene?

Riconosciuta come pratica medica da oltre 40 anni in occidente, rappresenta la forma di medicina convenzionale in oriente dal 5000 a.C. dove veniva usata correttamente come medicina preventiva, per garantire la salute sia degli umani che degli animali. E’ noto infatti che nell’antica Cina i medici venivano pagati solo se mantenevano in buona salute i pazienti ma dovevano lavorare gratuitamente se si ammalavano e fino a guarigione completa.

Tale pratica inizia ad approdare in occidente già nel periodo della via della seta ma solo a metà del 1600 inizia ad affermarsi. 

A metà ‘800, quando in Cina viene bandita dall’imperatore, molti documenti nei quali vengono riportati uso e tecniche di tale pratica vengono salvati e portati in occidente dove l’arte dell’Agopuntura si diffonde soprattutto in Francia e Germania. 

Come funziona?

Questa pratica parte dal presupposto che il corpo è percorso da una fitta rete di meridiani nei quali circola l’energia vitale chiamata Qi. 

Qualunque alterazione di questa circolazione energetica corrisponde all’insorgere di una patologia che può essere curata utilizzando aghi sottili che, inseriti in punti precisi sui meridiani, riportano la circolazione energetica in equilibrio e quindi il soggetto in salute.

Questa pratica richiede una visita accurata del paziente che presta attenzione non solo alla malattia in atto ma al suo stato complessivo , alle sue abitudini alimentari, alle sue relazioni con i proprietari e con gli animali della sua e di altre specie, al suo carattere e alle sue abitudini quotidiane. Tutto questo permette al veterinario agopuntore di impostare una terapia idonea e personalizzata per ogni singolo paziente.

Quali malattie può curare?

Le patologie per le quali si ricorre a questa pratica sono molte e molto spesso accompaganate da dolore.

L’agopuntura è molto efficace nella gestione di tutte le patologie osteoarticolari sia legate a difetti congeniti, che colpiscono soggetti in giovane età come le displasie di anca e ginocchio e le alterazioni anatomiche della colonna vertebrale, che nelle malattie tipiche dei soggetti anziani come l’artrosi.

Come terapia antidolorifica può essere applicata sia prima che dopo una eventuale chirurgia per diminuire o sostituire la somministrazione di farmaci, e, in alcuni pazienti, può riuscire ad evitare il ricorso alla chirurgia.

Nei soggetti anziani, nei quali è spesso problematico somministrare farmaci a causa degli effetti collaterali prodotti, può essere usata come terapia elettiva o supportata dalla somministrazione di fitoterapici, privi di effetti indesiderati.

Cioè non toglie però che l’agopuntura può essere utile anche in patologie diverse come le incontinenze post castrazione o sterilizzazione nei cani, alcune forme di infiammazione gastroenterica resistenti ai trattamenti farmacologici e alcuni problemi ormonali.

Agopuntura Animali
Foto Omeopatia

Omeopatia

Ideale non solo per l'uomo

Quando nasce e da dove proviene? 

Fondata circa 200 anni fa da Samuel Hahnemann che, a seguito di lunghi studi, ha elaborato il principio dei simili (Similia similibus curentur), secondo il quale una malattia può essere curata mediante l’uso di un rimedio che, se somministrato in un individuo sano, possa indurre gli stessi sintomi della malattia. 

I rimedi omeopatici si ottengono attraverso un lungo procedimento durante il quale subiscono diluizioni e potenziamenti energetici progressivi a partire da sostanze naturali provenienti da vegetali, minerali o animali e vanno somministrati al paziente con modalità diverse e legate alla sua personale capacità reattiva. 

Come funziona?

La visita omeopatica, così come quella agopunturale, richiede una valutazione del soggetto non solo dal punto di vista clinico con attenzione verso la patologia in corso, ma anche comportamentale e relazionale, perché, come accade in tutte le discipline energetiche, non ci possiamo fermare alla valutazione del corpo fisico ma dobbiamo occuparci anche della sfera emozionale che è parte integrante ed importante del nostro paziente.

La somministrazione si fa sia per bocca che mediante iniezioni sottocutanee e, in questa forma, può essere anche inserita in un protocollo terapeutico di agopuntura.

Il rimedio verrà assunto dal paziente una o più volte al giorno sempre diluito in poca acqua e lontano dal cibo.

Quando si può utilizzare?

L’omeopatia può essere utilizzata su pazienti di tutte le età e, come pratica energetica, ci consente di ottenere ottimi risultati: 

come medicina preventiva nei cuccioli e nei giovani nei quali è possibile per esempio correggere i problemi di accrescimento favorendo uno sviluppo corretto ed armonico della struttura ossea e delle articolazioni ed un buono sviluppo del sistema immunitario così da renderlo forte e reattivo contro germi e virus

Come terapia nei soggetti adulti in caso per esempio di malattie metaboliche o disfunzioni organiche con la possibilità di risolvere alterazioni funzionali prima che si creino lesioni.

Questo è possibile perché il veterinario omeopata non si ferma alla risoluzione del sintomo momentaneo ma ne cerca la causa scatenante e, utilizzando il rimedio più adatto per il paziente, ne stimola la capacità di autoguarigione.

Come unica terapia ma, più spesso, in associazione alle terapie convenzionali negli anziani nei quale è un ottimo ausilio in molte malattie cronico degenerative ed oncologiche.

Fitoterapia

Dalla medicina tradizionale

Quando nasce e da dove proviene?

L’impiego di derivati vegetali a scopo terapeutico si perde nella notte dei tempi, e la maggior parte delle culture e civiltà hanno fatto naturalmente ricorso ad essi per combattere le più differenti patologie.

Le prime testimonianze sull’uso delle piante e dei loro derivati come medicinali risale addirittura al 10000 a.C. e, da allora, ciascun popolo ha affinato le proprie conoscenze studiando le piante disponibili sul proprio territorio.

In seguito i contatti tra popolazioni di diversa etnia e derivazione geografica hanno favorito la diffusione di tale conoscenza e la condivisione della stessa  portando alla coltivazione di molte essenze in territori anche molto lontani da quelli di origine.

Il più eminente testo di medicina e botanica risale alla metà del 1500, il “Commentari Discoridem” che è stato il maggio testo di studio fino al 1700.

Sempre a metà del 1500 Paracelso intuisce che all’interno delle piante vi sono sostanze che lui definisce “Quintessenza” e, dedicandosi all’estrazione dei principi attivi delle piante fonda l’Alchimia causando la scissione tra medicina e fitoterapia ponendo le basi di quella che si svilupperà come chimica farmaceutica.

L’isolamento di molteplici principi attivi tra cui morfina, caffeina, chinino e atropina e lo studio sempre più approfondito della loro costituzione chimica induce la scienza farmaceutica a cercare di riprodurre sostanze di sintesi che fossero in grado di indurre il medesimo effetto dei derivati naturali.

Tale pratica ha portato alla sintesi di farmaci sempre nuovi e sempre più selettivi, dotati di grande efficacia ma anche di molteplici effetti collaterali che, pur consentendo la cura di molti sintomi, hanno favorito la nascita di patologie iatrogene e reso meno fiduciosi i fruitori.

E’ per questo che , al diminuire della fiducia precedentemente riposta nel farmaco di sintesi si è tornati a ricercare gli estratti vegetali e i fitocomplessi che, a fronte di un indiscutibile potere terapeutico, inducono, se ben usati, un numero nettamente inferiore di effetti collaterali.

Nasce così la moderna fitoterapia che, sorta come scelta alternativa alla farmacologia ufficiale, è stata annoverata erroneamente tra le Medicine Alternative.

Di fatto la Fitoterapia è stata riconosciuta con un decreto legislativo del 2013 come atto sanitario e affidata alle professioni mediche.

Come si usa

La fitoterapia utilizza le piante ed i loro estratti definiti “Droghe”sia come supporto a farmaci di sintesi che in sostituzione degli stessi.

L’efficacia delle droghe vegetali è legata oltre che alla corretta metodica di lavorazione anche alla dose somministrata da calcolarsi, come per le medicine di sintesi, in relazione al peso del paziente.

Lontana dall’essere scevra di effetti collaterali va saputa manipolare poichè Naturale non è mai sinonimo di Innocuo.

Quando si usa?

I farmaci fitoterapici, spesso erroneamente definiti “semplici reintegratori” possono essere usati in innumerevoli situazioni quali le insufficienze organiche come le insufficienze epatiche, renali e pancreatiche nelle quali funzionano come ausilio per l’organismo recuperare un buon funzionamento dell’organo colpito poichè forniscono elementi utili per il metabolismo e la disintossicazione.

I processi infiammatori di molti organi e apparati come l’apparato gastroenterico in caso di gastriti e gastroenteriti, l’apparato osteoarticolare sia in presenza di patologie acute come le artriti che croniche come le artrosi.

Le alterazioni del sistema immunitario sia in occasione di patologie batteriche, virali e parassitarie che in situazioni di profondo stress, debilitazione organica, nella fase post chirurgica e anche in corso di patologie oncologiche nelle quali offrono un validissimo supporto per la gestione sintomatica del paziente.

L’uso della fitoterapia è spesso associato anche a tutte le pratiche di medicina alternativa supportandole.

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Floriterapia di Bach

Applicare la tradizione alla scienza medica

Si tratta di un sistema basato sull’impiego di trentotto rimedi floreali, individuati dal Dr. Edward Bach.

I fiori, raccolti al momento di massimo sviluppo, vengono lasciati immersi in acqua ed esposti alla luce perché i raggi solari possano fissare in essa l’informazione energetica dei fiori.

L’acqua viene poi filtrata e miscelata a brandy così da stabilizzare il rimedio. La prescrizione dei fiori di Bach avviene su una base metodologica simile a quella dell’Omeopatia, con maggiore enfasi alla condizione psico – comportamentale del soggetto.

Questa caratteristica particolare fa sì che questa terapia, in campo umano, venga considerata una forma di automedicazione.

Il presupposto di partenza è quello secondo il quale ciascuno dovrebbe conoscere perfettamente i suoi più intimi caratteri della mente e dell’anima così da poter scegliere per sé quei fiori che rispecchiano meglio il disagio del momento.

Negli animali la situazione è più complessa perché il veterinario ha come tramite l’essere umano che si occupa dell’animale e che trasmette le sue sensazioni e ciò che percepisce dal suo compagno di vita.

Ciò comporta la necessità di verificare quanto riportato esaminando attentamente il paziente perché è inevitabile che, ad un occhio inesperto, possano sfuggire alcune problematiche legate a patologie presenti.

Per esempio, negli animali anziani, alcuni atteggiamenti che vengono erroneamente collegati all’età possono essere conseguenza diretta di un dolore o di un deficit cognitivo. 

In soggetti giovani che provengano da situazioni di abbandono o cattiva gestione alcuni comportamenti che possono essere conseguenza dello stress subìto o della scarsa esposizione a stimoli ambientali o addirittura di maltrattamenti subiti possono trovare giovamento dalla somministrazione delle essenze floreali.

La scelta delle essenze da utilizzare deve quindi essere molto accurata perché possa essere realmente funzionale come terapia riportando il soggetto alla sua situazione di equilibrio ideale.

Terapia del Dolore

Per evitare inutili sofferenze

Approccio medico che consente di curare il sintomo” dolore in tutte le sue espressioni, con particolare riferimento al dolore cronico, nelle patologie algiche che affliggono i pazienti.

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Terapie palliative-Hospice

Pratiche assistenziali

 

Sono interventi di tipo terapeutico e assistenziale, finalizzati alla qualità di vita del malato, che considerano il morire un processo naturale. Le cure palliative non affrettano né pospongono la fine della vita. Provvedono al sollievo del dolore e degli altri sintomi soggettivi del paziente.

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